U17F. CELLINI BISSA IL SUCCESSO DEL SABATO, ODERZO RESISTE UN TEMPO

WURBS ODERZO . CELLINI 10-19 (5-8 P.T.)

Oderzo: Biondo, Bordignon, Calderan Cappellotto, Celante (p), Dipalma Na, Dipalma No, Fiorin, Gattel (p), Iballi 2, Lion 1, Moro, Paraschiv A. 6, Radice 1, Vitale, Uliana. All. Reghellin Andrea

Cellini: Nitchev, Enabulele (p), Eghianruwa S. 1, sperti 2, Zannoni 2, Morelli 1, Orru (p), Mantovan 1, Eghianruwa B. 5, Djogap Y. 5, De Luca, Aroubi 2. All. Marchionni Mauro

Arbitro: Ciapetti

Primo tempo dai due volti, ripresa tutta di marca padovana. In sintesi questa la gara vista stamattina al Palamasotti.

Parte fortissimo Celliniche in pochi minuti si porta subito sul +6 (1-7 al 10′). Oderzo fatica tantissimo a trovare varchi nella difesa padovana ma almeno per venti minuti riesce a tenere inviolata la propria porta anche grazie a Gattel tra i pali autrice di numerose parate. Nel frattempo l’attacco opitergino trova quialche rete tanto che a pochi secondi dalla fine della prima frazione il risultato è di 5-7. Palla in mano del possibile -1 ed invece palla persa e contropiede ospite che chiude (5-8 al 30′).

Inizio ripresa ed è tutta un’altra gara. Cellini ricomincia come ad inizio partita a macinare gioco e a difendere con ordine. Difende ancora bene Oderzo che subisce solamente tre reti nei primi quindici minuti, ma non impensierisce mai il portiere ospite (5-11 al 44′). Ancora il divario di sei reti restiste fino a una decina di minuti dalla fine (7-13 al 49′) ma un parziale di 0-4 chiude i discorsi (7-17 al 54′). Nel finale spazio a tutte e il distacco rimane sostanzialemente invariato (10-19 al 60′)

Chiudiamo il weekend con due pesanti sconfitte contro Cellini, frutto molto di demerito nostro, senza togliere nulla alle forti giocatrici padovane. Un atteggiamento diverso per tutto il tempo di gioco, avrebbe quanto meno limitato i danni e le sconfitte sarebbero state meno cocenti e più digeribili. Dobbiamo crescere sotto ogni aspetto, sufficiente oggi la difesa, malissimo l’attacco e l’atteggiamento mentale

by Ceghe